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Empowerment femminile. Se ne è discusso nel corso di un incontro organizzato da San Giovanni Lab e Agorà

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La Sala la Nonziata ha ospitato giovedì sera un interessante incontro sull’empowerment femminile organizzato da San Giovanni Lab e Agorà. Per empowerment femminile si intende il potenziamento di sé e della propria capacità di autodeterminazione. È un processo attraverso cui le donne acquisiscono maggior potere e controllo sulla propria vita. Contribuisce quindi a rafforzare l’autostima, le proprie competenze e la fiducia in sé stesse, superando visioni stereotipate riguardanti il proprio ruolo nella società, nel mondo del lavoro e nei percorsi di crescita professionale.

 

 

“Con il tema ‘A me ci penso io! Da donna vittima a leader strategico’ abbiamo affrontato le sfide e celebrato le vittorie delle donne nel mondo professionale e oltre. Le testimonianze toccanti e i discorsi appassionati hanno ispirato il pubblico a superare i propri limiti e a abbracciare il cambiamento con determinazione”, ha commentato Lisa Vannelli, Presidente di San Giovanni Lab. Hanno preso parte all’evento la Senatrice Silvia Fregolent, la giornalista Anna Germoni e la dottoressa Cristina Nardone, con una profonda riflessione sulla gestione delle circostanze e sull’acquisizione delle competenze necessarie per diventare leader capaci di ispirare il cambiamento. A moderare il dibattito Francesco Carbini, presidente di Agorà.

”Guardando al futuro, mi auguro che l’ispirazione e la determinazione diffuse durante questa serata continueranno a risuonare nel nostro quotidiano, portandoci sempre più vicino a un mondo dove ogni donna possa realizzare il proprio potenziale senza limiti né restrizioni”, ha concluso la Presidente di San Giovanni Lab.
“Una bella serata di riflessione sul ruolo sempre più determinante delle donne nel mondo del lavoro e nella società – ha detto Carbini – Emozionante in particolare la testimonianza riferita dalla giornalista Anna Germoni, che nei giorni scorsi ha intervistato la scrittrice ed attivista iraniana Masih Alinejad, perseguitata e minacciata dal regime di Ali Khamenei, oggi rifugiata in America, sotto protezione. Aver condiviso con noi questa profonda, potente storia di determinazione, amore e coraggio è la conferma che c’è ancora tanto da fare per la libertà”.

IN ALTO IL MESSAGGIO ARRIVATO DALL’ATTRICE ANGELICA CACCIAPAGLIA, CHE NON HA POTUTO PARTECIPARE DIRETTAMENTE ALL’INIZIATIVA.

 

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