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Germania condannata per le stragi naziste nel Chianti fiorentino. Sentenza importante anche per la class action di Cavriglia

“Finalmente dopo tanti decenni è arrivato questo atto di grande valore etico, morale e politico”. Così il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti O Sanni ha commentato la sentenza del Tribunale civile di Firenze che ha condannato la Germania per crimini di guerra e contro l’umanità per l’eccidio di 12 persone perpetrato il 23 luglio del 1944 dai soldati del Terzo Reich a Pratale, nelle campagne della Val di Pesa, e per l’omicidio del partigiano Egidio Gimignani a San Donato in Poggio il 20 giugno 1944.
Il giudice Susanna Zanda ha accolto le istanze dei familiari, assistiti dai legali fiorentini Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, stabilendo l’entità delle quote di risarcimento danni: 50 mila euro per Mirella Lotti, 88 anni, figlia di una delle vittime di Pratale, 25 mila a testa per Sergio e Katia Poneti, nipoti di Gimignani.
E’ il primo verdetto del genere in Toscana e potrebbe fare scuola anche per gli altri in attesa di giudizio. Fra questi spicca la “class action” intentata da 120 discendenti ed eredi dei 192 civili inermi, uomini tra i 14 e i 90 anni trucidati dalla Divisione Hermann Göring negli eccidi che insanguinarono il territorio cavrigliese tra il 4 e l’11 luglio del 1944. “Si tratta di un pronunciamento importante e auspichiamo, pur rimanendo cauti, che si prosegua nel solco di questa interpretazione anche per le altre cause pendenti”, ha continuato il sindaco ricordando l’impegno dell’amministrazione comunale a sostegno della volontà di giustizia di una comunità che ha pagato un pesantissimo tributo di sangue alla barbarie nazista.
I ricorrenti di Cavriglia, rappresentati dagli avvocati Gabriele Dalle Luche di Pietrasanta, Aldo Baldaccini e Andrea Di Porto di Roma, torneranno in aula il 2 aprile del 2024 per la seconda udienza di un processo inedito per quanto concerne le stragi commesse durante il passaggio del fronte a Castelnuovo dei Sabbioni, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole e rimaste impunite.
La causa collettiva, che vede al fianco degli eredi delle vittime la Regione Toscana e il Comune di Cavriglia, ha preso il via dopo l’emanazione del Decreto Legge del 30 aprile 2022 che ha istituito nell’ambito del Pnrr un fondo da 61 milioni di euro per il ristoro dei danni per crimini di guerra e contro l’umanità causati nell’intera penisola dalle forze del Terzo Reich tra il 1 settembre del 1939 e l’8 maggio 1945. A primavera si attendono dunque ulteriori sviluppi di un iter giudiziario che potrebbe concludersi nel giro di 3 o 4 anni.

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