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Violenza sessuale in Valdarno. Vittima una donna. Un fermo a tempo di record

Alle 1,30 della notte scorsa una telefonata dai toni drammatici è arrivata alla centrale operativa dei Carabinieri di San Giovanni. Dall’altro capo del telefono una donna, profondamente scossa, che segnalava di aver appena sentito delle grida di aiuto provenire dall’abitazione di una vicina di casa. Quando i militari sono giunti sul posto hanno scoperto che si era in presenza di un atto di violenza sessuale. In meno di 24 ore l’aggressore, che nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, e, su disposizione della Procura della Repubblica di Arezzo, tradotto in carcere.
Una vicenda terribile che si è consumata in Valdarno Aretino cui è seguita un’indagine-lampo, resa possibile grazie allo sforzo corale dei Carabinieri delle Stazioni e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che, mettendo in pratica i metodi di indagine più tradizionali, e soprattutto un grandissimo spirito di abnegazione, sono riusciti ad identificare immediatamente il protagonista. Quando i Carabinieri sono giunti sul posto, hanno trovato una donna sotto choc. Il fattaccio è infatti avvenuto nell’abitazione della vittima costretta, in base alle ricostruzioni, a consumare un rapporto sessuale con un uomo, nonostante le ripetute grida di aiuto e i tentativi di divincolarsi. Solo una volta sorpreso in flagranza da alcuni passanti, insospettiti dalle grida di aiuto e dai rumori di colluttazione provenienti dall’appartamento, l’aggressore si è frettolosamente rivestito ed è scappato a piedi. La signora aveva trascorso la serata in un bar della zona e l’episodio è avvenuto successivamente.
A quel punto, i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, una volta affidata la vittima alle indispensabili cure dei sanitari, hanno immediatamente avviato le indagini, finalizzate a ricostruire compiutamente l’accaduto e ad individuare il colpevole. Sin da subito, le ricerche si sono incentrate su un soggetto, noto agli investigatori e corrispondente al profilo individuato, sia per descrizione, ma anche per analoghi precedenti di polizia. Nelle ricerche sono state coinvolte tutte le pattuglie in servizio nella notte; data la gravità del fatto, ad indirizzarle si è aggiunto anche il Comandante di Stazione, benché in quel momento non in servizio.
Lo sforzo è stato comune e l’obbiettivo unico: rintracciare il soggetto pericoloso ed impedirgli di nuocere ancora. I primi riscontri, però, hanno dato esito negativo. Nessuna traccia del sospettato, che non è stato trovato a casa, né, alle prime ore del mattino, nel luogo di lavoro. Nel frattempo, i Carabinieri – coadiuvati anche dalla Polizia Municipale del posto – hanno proseguito con una costante analisi delle telecamere private e comunali disseminate lungo il percorso che ha compiuto la vittima dal bar a casa. Un lavoro immenso, con la visione di ore e ore di filmati, reso ancor più complicato dalla necessità di dover sincronizzare, ex-post, tutti gli orari degli impianti analizzati. Un lavoro che è andato avanti fino alla tarda mattinata di ieri e che ha dato però i suoi frutti, consentendo ai Carabinieri di ricostruire i fatti. La vittima, poco prima di rincasare, era stata stata infatti colpita da un malore ed era stata soccorsa e ricondotta a casa da quello che, poco dopo, si sarebbe trasformato nel suo aggressore.
Identificato l’uomo, sono state immediatamente diramate le ricerche, cui ha partecipato, in uno sforzo corale, tutta l’Arma Valdarnese, compresi i Carabinieri Forestali. Da mesi, il sospetto si era sottratto all’obbligo di firma, misura cautelare cui era sottoposto per altri trascorsi penali e di lui si erano perse le tracce. I militari sono riusciti a localizzarlo presso l’abitazione di un conoscente (risultato completamente all’oscuro dell’accaduto). Addosso aveva ancora gli indumenti della notte precedente. Il quadro indiziario, a quel punto, non lasciava più dubbi, e lo stesso dicasi per la sussistenza del pericolo che l’uomo potesse darsi alla fuga. Di conseguenza, il pregiudicato è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, e, su disposizione della Procura della Repubblica di Arezzo, arrestato.

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