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Piano tagli della vegetazione sul letto dell’Arno. Lavori in via di conclusione in Valdarno

Si stanno per concludere i lavori di rimozione della vegetazione lungo il corso dell’Arno. E’ il cosiddetto “piano tagli”, voluto dalla Regione Toscana e realizzato dal Consorzio 2 Alto Valdarno nella vallata. L’investimento complessivo è stato di 800.000 euro e l’intervento da 200.000 euro che ha interessato l’argine leopoldino nei comuni di San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini e Montevarchi, è ormai ultimato. Agli sgoccioli anche il pacchetto di lavori programmato nel tratto di asta fluviale compreso tra San Giovanni e Laterina Pergine Valdarno. Restano da risolvere piccole e circoscritte criticità. Nel frattempo è in corso la rimozione del materiale tagliato e accatastato in alcuni punti del territorio interessati dai lavori. Come ha ricordato il Consorzio di Bonifica c’è un vantaggio ulteriore: lo sviluppo della filiera “made in” bosco-legno-energia.
La biomassa asportata infatti sarà conferita all’impresa che ha eseguito la manutenzione, di conseguenza la valorizzazione economica del materiale si tradurrà in interventi aggiuntivi. L’ultimo lotto dei lavori ha come obiettivo la movimentazione delle barre di sedimenti che si sono accumulate nel tempo all’interno del letto del fiume. Dodici le barre di varie dimensioni oggetto dell’operazione, concentrata soprattutto sui 6 km che si sviluppano a valle del ponte di Montevarchi fino all’immissione del torrente Vacchereccia, su un’area di 225.000 mq compresa nel triangolo Terranuova Bracciolini-Montevarchi-San Giovanni Valdarno.
Le squadre operative sono al lavoro da inizio gennaio e in questi mesi si sono dirette verso monte passando per l’abitato di San Giovanni fino a raggiungere l’immissione del Borro al Quercio, per arrivare all’area alle spalle dell’ospedale alla Gruccia, dove sono attualmente impegnati. “I lavori – spiega l’ingegner Beatrice Lanusini, responsabile di area del settore difesa del suolo del Consorzio 2 Alto Valdarno –, sono in corso e proseguono con il via libera della Regione Toscana e l’adozione di misure specifiche e straordinarie per il rispetto dell’habitat fluviale. In seguito ad attente valutazioni affidate ad esperti, si è ritenuto di evitare la temporanea sospensione dell’intervento e il successivo ritorno sul posto dei mezzi d’opera, che avrebbero certamente arrecato maggior disturbo all’avifauna. In considerazione dell’entità e delle caratteristiche delle lavorazioni residue che interessano tratti brevi e limitati – ha aggiunto – , si è pertanto preferito procedere, adottando tutte le precauzioni possibili. In particolare sono state impartite disposizioni precise e straordinarie proprio a tutela della nidificazione: nel corso delle operazioni infatti le squadre in azione sul fiume dovranno prestare la massima attenzione alla presenza di nidi ed escludere le zone limitrofe da ogni attività”.

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