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Progetto europeo ha coinvolto Arci Valdarno. La vita in tempi di pandemia di ragazzi e ragazze. Lunedì evento finale

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Siamo arrivati alle battute finali del progetto “Actmem-Active Memories”, con la presentazione dei risultati finali. L’evento si terrà lunedì prossimo, alle 18, nella sede del Comitato Arci Valdarno, in via Leopardi a Montevarchi. Già, perchè l’iniziativa, di stampo europeo, ha visto coinvolto anche il comitato territoriale dell’Arci (in alto l’intervista alla presidente Marzia Franci), che proprio il 26 febbraio ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “… Che Storie? Ripartire dalle storie di persone per immaginare il mondo, disegnarlo, raccontarlo e viverlo di un altro colore”. Il progetto “Actmem-Active Memories”, sviluppato a livello europeo, è nato a seguito della pandemia da Covid per valorizzare la memoria come strumento per rafforzare la resilienza dei giovani. E’ stata creata un’esperienza di apprendimento innovativa rivolta ai ragazzi basata sulle tecniche di narrazione, come mezzo per combattere il senso di isolamento legato alle misure restrittive adottate dai Governi nazionali in risposta alla crisi sanitaria. Tra le altre cose, è stato realizzato uno spazio virtuale di “narrazione aperta” per raccogliere storie individuali e collettive. Rappresenteranno un archivio digitale inestimabile, raccontando la vita in tempi di pandemia dei ragazzi europei.

 

 

Actmem ha visto coinvolti 40 giovani e 10 formatori provenienti da Romania, Germania, Portogallo e varie zone d’Italia, che hanno partecipato a un evento formativo transnazionale su metodologie di storytelling, sperimentate poi in workshop locali nei vari paesi Europei. Tra di loro, i ragazzi e le ragazze selezionate da Arci Valdarno, coadiuvati dai trainer di Diesis Teatrango, che hanno realizzato laboratori su temi ambientali, sui diritti civili, sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza. La serata del 26, oltre a una breve panoramica sulle attività e sui risultati del progetto, prevede alcune testimonianze dei partecipanti al percorso formativo, che racconteranno le esperienze fatte e le competenze acquisite, supportati anche da contenuti multimediali come video e interviste registrate durante la formazione. Sarà quindi dato spazio alle metodologie narrative, anche attraverso momenti pratici di sperimentazione e  i partecipanti saranno invitati a produrre storie. Si darà ampio spazio alle narrazioni, creando un momento di spettacolo condividendo le storie prodotte durante le attività pilota e caricate nell’archivio digitale.

La serata si concluderà con l’intervento della scrittrice Alessia Belli, Autrice di “Safina e Ataya: nove mesi sul mediterraneo a bordo delle navi quarantena”, come esempio di quanto le storie possono essere potenti e trasformative. L’evento è rivolto a giovani, educatori, rappresentanti di associazioni, istituzioni pubbliche responsabili delle politiche giovanili e educative. Ed ancora a organizzazioni di formazione professionale, istruzione informale, organizzazioni di apprendimento permanente, Ong e organizzazioni giovanili, associazioni culturali,  decisori politici a livello locale, nazionale ed europeo, rappresentanti e educatori delle scuole. A fine serata, verrà offerto un aperitivo a tutti i partecipanti.

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