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Valdarno: le novità in parrocchia ai tempi del Covid. Stufato da asporto e messe “distanziate” ai cimiteri

La fase 2 della pandemia costringe anche le parrocchie valdarnesi a cambiare alcune consolidate abitudini adeguandosi alle nuove norme anti-Covid. A San Giovanni il rettore della Basilica ha deciso di tenere chiusi i Saloni, cancellando le conviviali imbandite con il tradizionale stufato alla sangiovannese con l’obiettivo di raccogliere offerte per la parrocchia e le famiglie bisognose. Ma i cuochi volontari, depositari dei segreti della prelibata pietanza, pur adattandosi alle normative, hanno lanciato un esperimento già dalla domenica scorsa: lo stufato da asporto. Un’idea che si pensa di riproporre. Basterà prenotarsi per soddisfare il palato e dare una mano a chi è in difficoltà, visto che il ricavato viene devoluto alle varie iniziative solidali.
L’emergenza sanitaria in qualche caso ha indotto anche a modificare le modalità di celebrazione della Commemorazione dei Defunti che di solito porta nei camposanti centinaia di persone.
Per evitare gli assembramenti tra i sepolcri don Claudio Brandi, il rettore dell’Insigne Collegiata di San Lorenzo di Montevarchi, farà scendere in campo la Protezione Civile. “I volontari controlleranno con discrezione ma con fermezza i visitatori – spiega – mentre il Comune, con il quale ci siamo consultati sull’opportunità di conservare l’appuntamento delle 15 al cimitero, ci ha messo a disposizione un buon numero di sedie che collocheremo a più di un metro l’una dall’altra nel vasto spazio del piazzale”.
A San Giovanni invece don Luigi Torniai, rettore della Basilica, ha scelto di cassare il rito all’aria aperta per una celebrazione probabilmente all’interno dello stesso santuario mariano. “Nei cimiteri del capoluogo e della Misericordia non è possibile mantenere distanze adeguate tra i partecipanti – afferma – ed è meglio non rischiare. E del resto è importante la preghiera, a prescindere dal luogo”.
E’ richiesto il rispetto delle regole a Terranuova, in Diocesi di Arezzo, dove don Enrico Gilardoni, che guida la parrocchia principale, celebrerà la messa lunedì alle 15 al camposanto. “Il cimitero è ampio e gli spazi garantiscono il distanziamento interpersonale – commenta – e chiederemo la collaborazione di tutti”.

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